C'era una volta, nel Comune di Roma, un’area di proprietà privata con un bellissimo paesaggio, nelle vicinanze di una riserva naturale vastissima, riconosciuta come Sito di Interesse Comunitario, la riserva di Macchia Grande. Quest’area si chiamava Malnome o Monte Carnevale. Il proprietario dell'area, vincolata come paesaggio di valore e Agro Romano, decise di darla in gestione ad una società, la quale chiese e ottenne dal Comune la concessione per trasformarla in una cava di sabbia e ghiaia per materiali da costruzione. Anno dopo anno, il coltivatore della cava estraeva la sabbia e la ghiaia e mandava una relazione al concedente Comune di Roma, comunicando l'andamento degli scavi. Nel 2011, il cavatore mandò una relazione, corredata da foto che ritraevano un grande fiume d'acqua, che prima non c'era e che era stato portato alla luce dagli scavi effettuati. Tale fiume non era altro che la falda regionale profonda. La falda affiorata venne quindi ricoperta di massi confusi. Il Comune, indignato, contestò al cavatore di aver scavato troppo e sospese la concessione della cava; poi, forse a causa dell'incantesimo di una strega cattiva, ma in fondo mai si saprà il perché, il Comune sprofondò in un sonno profondo, dal quale sembrò non risvegliarsi più. Grazie anche alla garanzia finanziaria che ogni coltivatore deve versare per garantire l'adempimento del ripristino ambientale, la cava avrebbe dovuto essere sanata e ripristinata, ma questo non è mai avvenuto e la garanzia finanziaria non venne mai riscossa dal Comune, a causa della letargia indotta dall'incantesimo della presunta strega cattiva. Ma la natura, che ha un'incredibile capacità di rinascere e rigenerarsi, piano piano si riappropriava dell'area. Sul sito ricominciavano ad intravedersi volpi, lupi, uccelli rari ed iniziavano a cicatrizzarsi le ferite inflitte dagli scavi sconsiderati. Un giorno, all'improvviso, apparve un impresario che disse: -Sono arrivato io a risolvere il problema del ripristino della cava! Ho una bellissima idea, invece che ripristinare secondo il piano che il cavatore distratto ha omesso di eseguire, propongo di scavare ancora e di riempire tutti i vuoti della cava con tantissimi rifiuti, ma non solo di rocce, ma di tanti altri tipi che per noi e per quelli che ce li portano, saranno inerti!- L'impresario portò questo suo bel progetto alla Regione Lazio, che ne rimase molto colpita, tanto che mentre alcuni enti come la Città Metropolitana di Roma Capitale diceva: -Ma signori, qui non c’è la barriera geologica naturale!- e ancora: -Ma signori, qui non ci sono i dati sulla massima escursione della falda!-, la Regione Lazio, invece, affermava come il progetto avrebbe avuto buone possibilità di essere approvato, tanto che l'impresario tirò fuori il documento della Regione Lazio anche davanti al notaio con il quale acquistò il terreno dal precedente proprietario! C'è da dire che la Regione Lazio aveva poteri magici ed una palla di vetro attraverso la quale vedeva il futuro, in quanto effettivamente quasi due anni dopo, venne concessa all'impresario una prima autorizzazione positiva, che si chiama Valutazione di Impatto Ambientale, con la quale la Regione Lazio affermava che il progetto di una discarica lì era proprio quello che ci voleva! Dovete sapere che però, lì vicino, vivono delle persone che proprio non si riuscivano a capacitare di quanto stava succedendo e si ponevano tante domande: ma perché il Comune di Roma era caduto per tanto tempo in un sonno profondo e non aveva fatto ripristinare l'area? Ma perché era venuto questo impresario a sostenere che riempire i vuoti della cava con 40 codici CER di rifiuti equivaleva a risanare l'area? Ma perché la Regione Lazio aveva liquidato le obiezioni di Città Metropolitana di Roma Capitale come se nulla fosse? Queste persone, allora, si riunirono e decisero che proprio dovevano fare qualcosa, anche perché, anni prima, in un luogo vicino e in una circostanza simile, i cittadini non avevano fatto nulla, si erano fidati di impresari, di Regione Lazio e Comune di Roma e, dopo trenta anni, si erano ammalati, alcuni erano morti e l'ambiente ne era rimasto devastato. Queste persone proprio non volevano che si ripetesse anche per loro la dolorosa esperienza che avevano vissuto i cittadini vicini, quindi si rivolsero a chi in passato aveva dato loro una mano in una questione simile, i tre Cavalieri Verdi per avere un giudizio sulla questione. Nel frattempo l'impresario, in tutta fretta, depositò un altro progetto per farsi dare l'autorizzazione per aprire questa discarica. E la Regione Lazio, sempre in tutta fretta, in piena estate, raccoglieva pareri che, anche se negativi o mancanti, venivano trasformati in positivi dalla sua bacchetta magica, e con artifici e colpi di bacchetta, il 16.12.2019, la Regione Lazio stabilì che, essendo arrivati tanti pareri positivi, la discarica poteva essere autorizzata. Ma non è finita qui. Dovete infatti sapere che la Regione Lazio era stata colpita dal medesimo incantesimo della strega cattiva, sì, da quella misteriosa letargia che aveva colpito il Comune di Roma. Si svegliò dopo addirittura sette anni e si ricordò improvvisamente che la discarica di Colleferro, dove venivano conferiti i rifiuti del Comune di Roma, sarebbe stata chiusa da lì a pochi giorni... eppure la discarica di Colleferro era gestita da una società della Regione Lazio! Ohibò, cosa fare? Il Presidente ebbe un'idea geniale: -Risolveremo il problema del conferimento dei rifiuti di Roma, facendo elaborare un documento tecnico in soli cinque giorni! Da questo documento tecnico, il Comune di Roma dovrà scegliere l'impianto da adibire a nuova discarica di Roma!- Il Presidente scelse il suo rappresentante per elaborare questo documento tecnico, che solo con la magia avrebbe potuto essere elaborato in cinque giorni, e anche la Città Metropolitana (che aveva avuto qualche dubbio sul sito) e Roma Capitale (che a sua volta aveva manifestato qualche dubbio) scelsero il proprio. Le tre rappresentanti tecniche scelte dagli enti elaborarono dunque il documento tecnico e, come per magia, tutti i dubbi che gli enti avevano avuto prima, si sciolsero come neve al sole... tutte e tre si trovarono d'accordo nel dire che l'impianto/sito di Monte Carnevale era l'unico a soddisfare i criteri localizzativi. Grazie a questa magia, alla fine dell'anno scorso, la Sindaca di Roma scelse... udite, udite... proprio quel sito ! Pochi giorni prima, la Regione Lazio, che si era sempre occupata dell'intero procedimento, dall'inizio alla fine, autorizzò sul sito una discarica per quei rifiuti che per l'impresario erano inerti. Dovete inoltre sapere che, pochi giorni prima dell'autorizzazione, l'impresario cedeva ad un altro impresario parte della sua impresa. Tutto questo avveniva, pensate un po', prima che la Sindaca decidesse che proprio lì dovesse essere aperta la nuova discarica di Roma. Risulta dunque chiaro che in questa storia agiscono streghe cattive, maghe, stregoni e impresari dai poteri magici e sfere di cristallo. Ancora una volta gli abitanti di quel territorio non si capacitavano di quanto stesse succedendo e si ponevano tante domande: ma perché la Regione Lazio ha autorizzato l'apertura di una discarica proprio qui, dove le case sorgono a 200 metri di distanza? Ma perché si autorizza una discarica quando dai documenti risulta chiaro che in questo sito non c‘è barriera geologica naturale? Ma perché si autorizza una discarica quando la falda freatica è affiorante? Ma perché non è stato preso più tempo per monitorare la falda freatica regionale? E quindi queste persone di nuovo si riunirono e decisero che proprio dovevano fare qualcosa e si rivolsero di nuovo ai tre cavalieri verdi per avere un giudizio sulla questione. Come si fa infatti a cancellare i problemi relativi all'assenza di barriera geologica naturale e di monitoraggio di falda con una bacchetta magica? Riusciranno i Cavalieri Verdi ad avere la meglio sugli incantesimi di streghe e stregoni? Certo è che i cittadini continueranno a porsi domande e a combattere senza tregua. Fine della prima parte. Viale delle Milizie, 1 - 00192 Roma, tel. 0639733855 - fax 0639731845 e-mail: raggioverdenazionale@gmail.com web: www.associazioneraggioverde.org
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